Invenzione è un termine latino che significa “ritrovamento”. La festa nasce verso il secolo IV quando fu trovato appunto il corpo del Santo molto venerato in tutta la Chiesa: fu un avvenimento straordinario che si è voluto distinguere con la celebrazione di una festa in memoria. Il ritrovamento delle reliquie, avvenuto nel 415, non ha iniziato il culto di Stefano sicuramente già in atto, ma ha indubbiamente contribuito ad incrementarlo. Il culto presso il sepolcro dei martiri iniziò nel sec. II e si sviluppò nel IV secolo dopo l’ottenuta libertà religiosa del 313 con l’editto di Costantino ed è giunto ai giorni nostri anche qui in questa porzione di CHIESA a MOMBELLO. |
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Il ritrovamento del corpo di Santo Stefano fu ad opera di un certo prete LUCIANO.
A Luciano apparve in sogno Gamaliele, il saggio maestro di San Paolo.
Per stimolarlo a rendere onore ai resti di santo Stefano sepolti nei pressi del suo villaggio di Kéfar-Gamlà, Gamaliele raccontò come il corpo del Martire si trovasse in quella località; egli stesso infatti aveva recuperato la salma gettata in mezzo alla spazzatura, destinazione consueta per tutti i giustiziati per lapidazione. Gli aveva dato sepoltura lui stesso nel proprio possedimento di Kefàr-Gamlà.
In seguito a questo ritrovamento o invenzione, si verificarono grandiosi prodigi come narra la tradizione.
Col secolo V ci fu la diffusione del culto di S. Stefano dovuto alla distribuzione delle reliquie in ogni parte del mondo cattolico.
Anche nella nostra Parrocchia approdò il culto a questo Santo. I nostri padri hanno scelto Stefano come Patrono per la sua autentica testimonianza di fedele discepolo a Cristo. Sul suo esempio, sulla sua radice vogliamo innestarci per vivere con la stessa autentica testimonianza.